Il blu
nelle sue infinite declinazioni, quasi a seguire il pantone. Il blu
del cielo e del mare, quello cantato da poeti e chansonnier, il
colore più usato in letteratura e nella musica. Vittorio Amadio lo
manipola consapevole che ogni tocco nel kéramos, nell'argilla, è un
sentimento, un affare di cuore, un abile gesticolare di dita che
volano in attesa di planare e appalesarsi in scultura. Con la
gestualità assoluta del suo modo di rapportarsi all'arte, Amadio
compone e scompone figure, le modella seguendo il pensiero che si fa
istinto e l'istinto che sfocia nell'arte e nella genialità di chi
non si ferma davanti a nulla e a nessuno, come a nessuno deve il
ripercorrere schemi accademici che fanno curricula ma non danno
emozioni. Questa serie di ceramiche blu vuole essere un omaggio alla
Francia e alle donne francesi, al blu di una bandiera vessillo di
Rivoluzione realizzata e attuata prima nel cuore poi nell'esercizio
di governo. E assume, di volta in volta, i colori dei lilla e della
lavanda e del mare di Normandia dove si specchiano. Ma è anche un
omaggio a tutte le donne del mondo, quelle che lottano e sperano,
vivono con il cuore pulsante, la mente sgombra e la femminilità
vissuta da esseri liberi e veri, poco politici e molto umani. “Les
femmes en bleu”, quasi il titolo di una canzone di Brassens o di
Moustaki, magari tradotta da De Andrè.
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