mercoledì 26 novembre 2014

Snow. Cade la neve sul monte. Everest


Everest

Spruzzate di neve come morsi sul collo. La natura insegue se stessa in una corsa folle di fenomeni surreali. Niente è come prima e il deserto sostituisce il clima temperato come schizofrenia la follia: prima voci, poi un mondo altro. La neve cade lenta e può trasformarsi in tempesta. Non è solo quella delle trincee e delle campagne militari improbabili e non è solo quella che ammanta il Natale. Della neve Amadio preferisce il momento positivo della crescita dell'erba, del grano, dei fiori che nascono a primavera e i frutti d'estate. È la neve del presepe che prende forma grazie all'ovatta, ed è proprio il vivere ovattati che qualche volta manca.

mercoledì 12 novembre 2014

Il Χάος di Vittorio Amadio [con l'aiuto di Esiodo] 16


che rompe le membra... 
(dalla Teogonia di Esiodo)

Il Chaos del greco antico è “spazio beante”, “spazio aperto”, “voragine” nella sua accezione di “fesso, fenditura, burrone” e quindi “abisso” dove sono “tenebrosità” e “oscurità”. Il Kaos di Vittorio Amadio, nella visione quasi pop di quest'ultimo percorso della sua ricerca artistica, è il tutto pieno indefinito nel quale, ancora una volta, i colori rappresentano le voci di un “coro” destinato a cantare all'unisono. Paesaggi immaginari, lotte titaniche, riflessioni su sfondi e scenari diversi, personaggi tratteggiati mai definiti, la superficie del mare vista dal fondo con la danza di balene e capodogli, un countdown come un calendario che a volte fa capolino, il fascino di un imballaggio che segna un contrappunto. È il Χάος di Vittorio Amadio, l'ennesimo, affascinante balletto di colori senza coreografia.