domenica 23 luglio 2017

Vittorio Amadio. A la cinco de la tarde. Una sporta di calce già pronta


Ma quanta Spagna c'è in questa breve serie di acrilici su tela! Sembra che Vittorio Amadio si sia seduto nell'ultima fila in alto a destra della Plaza de toros e abbia assistito, entusiasta del finale a sorpresa, a una tauromachia al contrario. A restare incornato, infatti, è il torero mentre intorno la gente piange e schizzano lapilli di stelle e flashback di una vita vissuta a infilzar mastodonti. Qui la spatola e gli schizzi improvvisi, subitanei, immaginifici di un acrilico che non si fonde con il resto, segnano un cammino già descritto da Lorca e che Amadio, amante viscerale della Spagna, ha letto ed elaborato come un lutto lungo un inverno. Seguono stelle e lacrime, sprazzi di luce in una notte che sta arrivando a coprire di tristezza un evento, un gioco terribile, una sfida che mette di fronte l'uomo e il toro, l'intelligenza e la forza uniti solo da un comune cuore che batte freneticamente all'unisono.
Alle cinque della sera.
Eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera. 

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