Si alzano candide, in un mondo ovattato
dalla neve che c'è e da quella che verrà, le anime bianche di
Vittorio Amadio. Sono lievi, sinuose, impalpabili come i pensieri in
una notte di note d'organo suonate mentre intorno la gente balla.
Salgono in verticale, le nostre anime, e sembra che vogliano
raggiungere il cielo per sfiorarlo con un dito che nessuno ha creato
se non nell'impasto veloce della ceramica che si modella, facendosi
bella e desiderabile, da mordere come un bastoncino di zucchero
filato. Sono bianche, belle e pure come il sogno casto di un amore
platonico sfuggito ad Aristotele mentre Kant disegna la sua ragion
pura. E puro è lo sguardo, lesta la mente, veloci le dita, immenso
il pensiero.
Massimo Consorti
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