Raphia 217 a.C.
Il
fragore dei metalli che si scontrano. Urla, assalti, combattimenti
furiosi e morti, tanti morti. Eppure, le battaglie della Storia hanno
un loro fascino perverso. Sia che sparino i moschetti, si incrocino
le alabarde o i gladi che scoppino proiettili di cannone o deflagri
la dinamite, quello che resta di un campo di battaglia sono le fosse
comuni e, in tempi recenti, croci bianche simbolo di disfatta di una
umanità vittima delle violenze, di tutte le violenze possibili.
Vittorio Amadio immagina battaglie, gli scudi che si scontrano, le
spade sguainate, corpi uno contro l'altro. Il risultato è nei tondi
e nei rettangoli che ne disegnano la storia. Una storia nella Storia.
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