Gli
“argenti” di Vittorio Amadio sono la trasposizione materica delle
figure mitologiche greche. Fra incisioni e sbalzi, non si sviluppa
solo la storia di miti e di dei, ma anche di periodi e contesti. Di
tregue durature e conflitti eterni. Di amori disperati e ratti di
vergini e ninfe. C'è il maniacale vezzo “amadiano” di fuggire
sempre e comunque sopra le nuvole, in quella atmosfera rarefatta dove
i pensieri diventano allucinazioni artistiche e elucubrazioni
poetiche. E poi l'argento, metallo d'acqua, sfoglia sottile da
plasmare, luce che cattura altre luci fino al diafano che vola di
notte, sopra le ali di falene imbizzarrite fino al mattino. Fino a
un'altra luce.
|
Nessun commento:
Posta un commento